Dove mettere i soldi per non farli pignorare: 7 soluzioni

Ecco dove mettere i soldi e come evitare il pignoramento del conto corrente

Il pignoramento del conto corrente è una procedura legale che può colpire chiunque si trovi in difficoltà finanziaria. Conseguenze serie e immediate ne possono derivare sulla propria liquidità e capacità di gestire le finanze quotidiane. Per questo motivo, è essenziale comprendere come tutelare la propria liquidità e dove mettere i soldi per non farli pignorare. Pur restando all’interno dell’ambito legale, è possibile seguire alcune strategie per salvaguardare i propri beni. In questo articolo, esploreremo diverse soluzioni e pratiche su come evitare il pignoramento del conto corrente. Attraverso una panoramica dettagliata, forniremo una guida chiara e accessibile su come navigare in queste acque spesso turbolente, assicurando che i lettori possano prendere decisioni informate e tempestive per prevenire situazioni finanziarie complicate e stressanti.

    dove mettere i soldi per non farli pignorare

    1. Negoziazione con il creditore 

    Uno dei metodi più diretti per evitare il pignoramento del conto corrente è quello di negoziare con il creditore. L’obiettivo di questo approccio è quello di effettuare un tentativo per trovare un accordo amichevole che possa soddisfare entrambe le parti, senza ricorrere a misure legali estreme. La negoziazione può includere la ristrutturazione del debito, l’estensione dei termini di pagamento, o persino la riduzione dell’importo totale dovuto.

    È fondamentale avviare queste discussioni il prima possibile, preferibilmente con l’assistenza di un consulente finanziario o legale che possa rappresentare i tuoi interessi in modo efficace. Un accordo ben negoziato non solo può prevenire il pignoramento, ma può anche migliorare la reputazione finanziaria del debitore e ridurre lo stress associato alle pressioni dei creditori. Una comunicazione onesta e aperta può fornire qualche chance in più per risolvere la questione senza che questa sfoci in un pignoramento.

    2. Contestazione della procedura di pignoramento

    Qualora la negoziazione non sia efficace nell’evitare il pignoramento, il debitore può provare a contestare la legittimità della procedura di pignoramento. La contestazione può essere una linea di difesa efficace per proteggere i propri beni. Tale azione richiede l’assistenza di un avvocato specializzato in diritto fallimentare o esperto in tema di esecuzioni, che può valutare la validità e la legalità del processo di pignoramento iniziato dai creditori. La contestazione della procedura di pignoramento è presentata al tribunale competente, il quale si occuperà di fissare un’udienza per esaminare i motivi della contestazione. Anche in questo  caso, è essenziale agire rapidamente, poiché esistono termini precisi entro i quali è possibile presentare un’opposizione.

    La contestazione può basarsi su vari aspetti, come errori formali nella notifica del pignoramento, la mancata corrispondenza tra i debiti dichiarati e quelli effettivi, o l’inadeguatezza delle procedure seguite. Se l’opposizione è accolta, il pignoramento può essere temporaneamente sospeso o definitivamente annullato, a seconda delle circostanze del caso. Questo approccio non solo salvaguarda i beni dal pignoramento immediato, ma offre anche l’opportunità di negoziare soluzioni alternative con i creditori.

    3. Emissione di un assegno circolare 

    Un’altra strategia per proteggere i propri fondi dal pignoramento del conto corrente è costituita dall’emissione di un assegno circolare. Questo strumento finanziario permette di trasferire fondi in modo sicuro, senza che le cifre trasferite possano essere pignorate. Spiccare un assegno circolare nei confronti di un amico o parente permette in questo modo di bloccare le somme, che non sarebbero in questo modo aggredibili.

    È importante, tuttavia, utilizzare questa metodologia con cautela, poiché non elimina il debito sottostante ma lo rende solo meno accessibile ai creditori. Le somme oggetto dell’assegno circolare sarebbero poi bloccate anche per il debitore che ha emesso l’assegno. Va poi notato che l’assegno circolare può avere una durata massima di tre anni, dopo i quali perde di validità. Questo metodo è quindi particolarmente utile in situazioni di emergenza.

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    4. Versare i fondi su un altro conto corrente o su PayPal

    Una soluzione composita potrebbe essere quella di versare un assegno circolare su un altro conto corrente subito dopo aver ricevuto l’atto di precetto. Questo è il documento con cui creditore intima al debitore di adempiere all’obbligo previsto nel titolo esecutivo entro un termine di almeno dieci giorni. Un assegno circolare che trasferisse la maggior parte dei fondi dal conto colpito dal pignoramento verso un nuovo conto corrente potrebbe permettere al debitore di sfuggire all’intimazione, a patto che il trasferimento avvenisse prima che la banca del conto corrente originario ricevesse il pignoramento. Questa soluzione, come le altre del resto, dovrebbe essere eseguita sotto la guida di un consulente legale, per assicurarsi di operare all’interno dei margini della legalità.

    Anche PayPal potrebbe fare al caso. PayPal può essere una soluzione efficace per evitare il pignoramento del conto corrente poiché non funziona come una banca tradizionale. I fondi depositati su PayPal sono spesso considerati meno accessibili ai creditori rispetto a quelli in un conto bancario, particolarmente se non vengono trasferiti frequentemente sul conto bancario dell’utente. Utilizzare PayPal per ricevere e mantenere pagamenti può quindi offrire un certo grado di protezione dai pignoramenti.

    5. Investimento in polizze vita

    Investire in polizze vita può essere un metodo efficace per proteggere i propri risparmi dal pignoramento del conto corrente. Le polizze vita, infatti, non solo offrono benefici in termini di sicurezza finanziaria per gli eredi in caso di decesso del sottoscrittore, ma spesso godono di un trattamento particolare in termini di pignorabilità. Secondo le leggi di molti paesi, i capitali derivanti dalle polizze vita sono esclusi dalla massa dei beni pignorabili, a meno che non siano stati stipulati con l’intento evidente di sottrarre patrimonio al soddisfacimento dei creditori.

    È importante consultare un consulente finanziario o legale prima di procedere, per comprendere appieno le implicazioni legali e assicurative di tali investimenti. Le polizze devono essere strutturate correttamente per garantire che offrano le protezioni desiderate. Inoltre, il timing della sottoscrizione della polizza gioca un ruolo cruciale: polizze sottoscritte troppo vicino alla manifestazione di difficoltà finanziarie potrebbero essere scrutinate o contestate in sede legale come tentativi di elusione dei creditori.

    Investire in una polizza vita non solo protegge il patrimonio, ma può anche offrire vantaggi fiscali, che variano a seconda della legislazione locale. Questo tipo di investimento si rivela quindi non solo una scelta prudente per la gestione del rischio di pignoramento, ma anche una strategia complessiva per la pianificazione finanziaria a lungo termine.

    6. Proteggere il salario!

    Il salario gode di una certa tutela contro il pignoramento. Secondo la legge, non più della quinta parte dello stipendio può essere soggetta a pignoramento. Se poi, il conto corrente è adibito all’accreditamento dello stipendio, il pignoramento è limitato alla quota che eccede il triplo dell’assegno sociale. Il motivo è che la quota non aggredibile dal provvedimento serva per garantire un minimo vitale al debitore pignorato. Per il 2024, lassegno sociale è fissato a 534,27 euro: di conseguenza, dal conto corrente del debitore potranno essere pignorate solo le somme eccedenti 1.603,23 euro, ossia il triplo dell’assegno sociale. Per questo motivo è consigliabile rivolgersi al responsabile del proprio istituto di credito per comprendere nel dettaglio come gestire il proprio conto corrente in occasione del versamento dello stipendio.

    7. Occhio ai rischi legali delle contromisure 

    Adottare contromisure per proteggere i propri beni dal pignoramento può comportare rischi legali significativi se non gestite correttamente. È fondamentale comprendere che alcune azioni potrebbero essere interpretate come frode ai creditori, specialmente se effettuate con l’intento di sottrarre risorse al pagamento legittimo di debiti. La legge può sanzionare tali comportamenti, invalidando le transazioni sospette e potenzialmente esponendo l’individuo a sanzioni penali.

    Per esempio, trasferire improvvisamente grandi somme di denaro prima di una procedura di pignoramento può essere visto come un tentativo di eludere i creditori. Queste azioni possono portare non solo alla revoca delle protezioni ottenute ma anche ad accuse più gravi. È essenziale, quindi, ricorrere alla consulenza di un legale e a quelle dei responsabili del proprio istituto di credito prima di intraprendere qualsiasi azione per assicurarsi che tutte le contromisure siano conformi alle leggi vigenti e non risultino in conseguenze legali indesiderate.

    Articolo scritto da: Fabrizio Pagni

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