Informazioni e indicazioni per il calcolo della cessione del quinto nello stipendio

Informazioni e indicazioni per il calcolo della cessione del quinto nello stipendio

Nell’ambito dei prestiti personali è possibile ricorrere alla cessione del quinto. Con questa espressione si intendono quei finanziamenti per i quali lo stipendio o la pensione possono essere accettati dal creditore per rimborso del debito. Questa forma di finanziamento è stata ampliata solo recentemente alla categoria dei lavoratori nel settore privato. Vediamo insieme le caratteristiche, le fonti giuridiche e il metodo di calcolo.

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    Cessione del quinto: cos’è e come funziona

    La cessione del quinto è un tipo di prestito erogato a dipendenti pubblici e privati e a pensionati in cambio della quinta parte dello stipendio o della pensione. Questo tipo di finanziamento non è vincolato a precise finalità per la sua erogazione: il richiedente è libero di impiegare i fondi ricevuti a seconda delle proprie esigenze. 

    La quota di stipendio o pensione viene direttamente incamerata dalla società che ha erogato il prestito. Per ripagare il debito contratto, il venti per cento dello stipendio viene trattenuto mensilmente presso il datore di lavoro, o nel caso della pensione, dall’Ente che la eroga. Questo livello di tutela, fa sì che con la cessione del quinto sia possibile ottenere in prestito cifre maggiori rispetto al prestito personale, grazie alla garanzia costituita. 

    Condizione necessaria per ottenere un finanziamento tramite la cessione del quinto è quello di disporre di un reddito stabile e costante, come uno stipendio o una pensione. Le cifre erogate possono essere rimborsate con prelievi periodici su un arco di tempo massimo di 10 anni, per un totale di 120 rate. 

    La solidità del datore di lavoro o dell’ente che eroga il trattamento pensionistico contribuisce alla solidità della garanzia percepita. A maggior tutela, l’Istituto di credito può richiedere la stipula di un’assicurazione in caso di perdita di lavoro o di decesso. L’erogatore può anche richiedere che la garanzia sia estesa al TFR. Nel complesso, dunque, la cessione del quinto è una tipologia di prestito che tutela ampiamente il prestatore. Ad ogni modo, con la cessione del quinto a fare la differenza è un tasso d’interesse applicato che sia competitivo; ad esempio, come quello dei prestiti online.

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    Cessione del quinto: la normativa di riferimento

    Storicamente, questa soluzione ha permesso a dipendenti pubblici e pensionati di ottenere prestiti con tassi molto contenuti, sin dalla prima regolamentazione nel 1950 dal D.P.R. 180/1950. L’intento era quello di favorire l’acquisto dei primi elettrodomestici. Questo tipo di finanziamento è stato esteso ai dipendenti privati nel 2015. Con la legge 80/2015, anche i titolari di contratto a tempo indeterminato nel settore privato possono ricorrere a questa forma di finanziamento. 

    Il negozio giuridico su cui si basa questo tipo di finanziamento è quello tipico della cessione del credito: questo è un tipo di rapporto triangolare, che coinvolge un debitore, il soggetto tenuto a pagare una cifra pattuita; un creditore cedente, che cede il credito di cui è titolare; e un creditore cessionario, che riceve il credito ceduto. Nel caso di un prestito erogato a un dipendente, questi riveste il ruolo di creditore cedente: suo è il credito, rappresentato dalla quota dello stipendio, che cede all’Istituto che ha erogato il finanziamento, che ha il ruolo di creditore cessionario. Il datore di lavoro, in quanto obbligato a erogare lo stipendio come controprestazione lavorativa, è il debitore, a cui viene notificata la cessione del credito. 

    I tempi di rimborso sono regolati dalla legge. Il datore di lavoro è tenuto a trattenere il quinto dello stipendio e versarlo all’Istituto di credito entro il mese successivo (art. 29 Legge 180/1950). Il piano di rimborso può tuttavia essere anticipato, in accordo all’articolo 125 del Testo Unico Bancario, secondo il quale, il rimborso anticipato è permesso, in tutto o in parte, in ogni momento. In caso di rimborso anticipato, il debitore ha diritto a una riduzione del costo totale del credito pari all’importo degli interessi e dei costi dovuti per la vita residua del contratto.

    Calcolo della cessione del quinto: rata e simulazione

    Il rimborso di un prestito ottenuto con la cessione del quinto è vincolato tanto nella durata quanto nel suo importo. Il piano di ammortamento non può superare le 120 rate in un arco di dieci anni; l’importo della rata non può essere superiore al 20 percento dello stipendio o della pensione. Pertanto, l’importo massimo erogabile è dato dal valore dello stipendio o della pensione.  Per questa ragione, questa modalità di finanziamento può considerarsi un prestito con un limite di importo soggettivo. Ma come si calcola la rata per la cessione del quinto? 

    La cessione del quinto è un tipo di finanziamento per il cui calcolo l’Istituto erogatore effettua un “calcolo inverso”: per un normale finanziamento, la rata è calcolata a partire dal totale del credito concesso; nel caso della cessione del credito è il valore della rata a determinare l’effettivo importo massimo erogabile.

    È importante considerare che tanto il valore dello stipendio quanto della pensione su cui si effettua il calcolo è un importo netto: nel caso del dipendente, lo stipendio si calcola al netto di eventuali straordinari, rimborsi spese, premi aziendali o benefit; per i pensionati, l’importo della pensione è considerato al netto delle trattenute previdenziali o fiscali. 

    Ad oggi, per avere un calcolo della cessione del quinto con esito immediato è sufficiente simulare la propria domanda online. Ad ogni modo, per avere il valore della rata è necessario considerare l’importo netto annuale dei redditi da lavoro o da pensione. Di questi, sarà necessario considerarne solo la quinta parte. Tanto stipendi quanto pensione possono essere erogati con tredicesima o quattordicesima, ragion per cui il calcolo è leggermente più complesso. La formula da utilizzare è la seguente:

    [( Stipendio netto mensile * Numero di Mensilità ) : 12 ] * 0,2 = Rata

    Dove, lo stipendio netto, moltiplicato per il numero di mensilità previste nel contratto di lavoro a tempo indeterminato fornisce il reddito netto annuo. Questo, diviso per 12, restituisce lo stipendio netto teorico, su cui calcolare la rata del 20 percento. Discorso simile nel caso delle pensioni, per le quali la formula è la stessa:  

    [( Pensione netta mensile * Numero di Mensilità ) : 12 ] * 0,2 = Rata

    Per fare un esempio, un’impiegata che percepisca uno stipendio netto di 1.800 euro e abbia diritto a 14 mensilità annue avrà uno stipendio annuale netto di 25.200 euro. Lo stipendio mensile teorico sarà quindi pari a 2.100 euro (25.200 euro / 12 mesi). Di conseguenza, la rata del quinto sarà pari a 420 euro. Ipotizzato un piano di rientro del debito di 120 rate, l’importo totale da restituire sarà pari a 50.400 euro (420 euro * 120 rate). A seconda del tasso di interesse applicato, l’Istituto di credito potrà decidere l’importo totale del prestito da erogare.  Puoi calcolare la cessione del quinto gratuitamente da qui ed ottenere una valutazione in pochi minuti.

    Calcolo rinnovo della cessione del quinto

    Anche la cessione del quinto, come i mutui, può essere rinegoziato. Rinnovando il finanziamento è possibile superare il limite di durata dei dieci anni. Per poter accedere al rinnovo della cessione del quinto è necessario che il primo finanziamento sia stato ripagato almeno per il 40 per cento delle rate e siano trascorsi almeno i due quinti del piano di ammortamento (art. 39 L.180/1950). Per il nuovo finanziamento sarà, però, necessario sostenere nuovi costi di istruttoria. 

    Il rinnovo della cessione del credito è subordinato alla chiusura del primo finanziamento, per il quale viene redatto il conteggio estintivo. Con il conteggio estintivo l’Istituto di credito valuta la cifra del credito a cui ha ancora diritto: esso riporta tanto il riepilogo delle somme dovute, quanto le indicazioni per la loro estinzione.

    In alternativa al rinnovo della cessione del quinto è possibile ricorrere al prestito delega, anche detto cessione del doppio quinto. Con questa soluzione, la cifra trattenuta dallo stipendio può salire fino al 50%, con un piano di ammortamento di durata massima fino a 10 anni. La quota trattenuta maggiorata può, da un lato permettere un rientro del debito più veloce, dall’altro, risultare ben più onerosa sul bilancio familiare.  


    La cessione del quinto è un finanziamento rivolto a lavoratori a tempo indeterminato e ai pensionati. La somma erogabile totale è calcolata in base allo stipendio o pensione netti, da cui ne viene trattenuta la quinta parte. Il piano di ammortamento ha una durata massima di 10 anni, per un totale di 120 rate mensili. In caso di necessità, è possibile contrattare una seconda cessione del quinto con un prestito successivo, qualora il primo finanziamento sia stato già ripagato il 40 percento. In alternativa al rinnovo è possibile ricorrere al prestito delega, o cessione del doppio quinto. Quest’ultimo finanziamento si contraddistingue per una trattenuta maggiorata al 50% dello stipendio o pensione netti.

    Ricordate di lasciare un commento sotto l’articolo se volete dire la vostra su come calcolare la cessione del quinto. Un’opinione personale o un’esperienza diretta può davvero aiutare un altro lettore in difficoltà col finanziamento. Per tutto il resto, è attivo il nostro canale email. A presto.

    Articolo scritto da: Fabrizio Pagni

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