Prestito della speranza Caritas: cos’è? Requisiti e richiesta

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Parlare dei finanziamenti è sempre un bene, specie se più esperienze riescono a raccogliere quell’insieme di informazioni utili al prossimo lettore, dubbioso su una particolare proposta di prestito personale o magari in difficoltà con l’accesso al credito. Ancora meglio, però, è discorrere di tutte quelle iniziative che, in un modo o nell’altro, agiscono per a scopo benefico, soprattutto in questo settore, per alcuni davvero ostico da intercettare. Quello di cui parliamo oggi è il Prestito della speranza che Caritas, organismo pastorale della Conferenza episcopale italiana e promotore della carità, ha introdotto come strumento nel 2009 con l’obiettivo di agevolare l’accesso al credito per i meno abbienti. Vediamo in cosa consiste.

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    Prestito della speranza Caritas, come funziona?

    Come intuibile dal nome e soprattutto dall’ente che se ne occupa, il prestito della speranza è una forma di credito, garantito e non cumulabile, rivolto a categorie meno avvantaggiate e che fanno fatica ad inserirsi in un contesto finanziario. Com’è noto, è difatti molto complesso accedere al mondo dei prestiti personali se non si hanno le opportune garanzie reddituali; e finanziamenti come il prestito Caritas, appunto, nascono proprio con l’obiettivo di reinserire in questo panorama anche chi vive condizioni economiche o di salute meno favorevoli, offrendo un fondo di garanzia e prestiti con tassi agevolati. Possiamo dire che il prestito della speranza è racchiuso in due formule. 

    1. CREDITO SOCIALE
      Una formula privata, indirizzata a persone e famiglie, che consiste in un vero e proprio credito sociale fino a 7.500 euro, con TAN max al 2,5% e durata max di 6 anni, con rata mensile di 124 euro circa. Tale prestito è pensato per un’erogazione parziale e distribuita in 6 rate bimensili di circa 1.250 euro. 
    2. CREDITO FARE IMPRESA
      La seconda formula, invece, è quella relativa alla microimpresa e prevede finanziamenti fino a 25.000 euro, con TAN max al 4,5% e durata max 6 anni, con rata mensile di 468 euro circa. In questo caso, l’erogazione avviene invece in un’unica soluzione, se non viene concordato diversamente tra il richiedente e la banca. 

    Accanto alle evidenti differenze, le due formule di finanziamento sono accumunate dal fatto che il richiedente, sia un nucleo familiare in difficoltà o un’azienda, deve vivere una condizione reddituale o sociale particolare. Nello specifico:

    • la persona può essere un disoccupato, un cassintegrato, precario, alla ricerca di una prima occupazione lavorativa; e ancora: una coppia di neo-sposi, famiglie in stato di separazione o persone con evidente problemi di salute, disagio sociale o economico.
    • l’impresa, invece, devono dimostrare un bilancio o condizioni particolari che pongono le stesse in difficoltà d’accesso al credito.

    Tali prestiti funzionano sulla base di un fondo di garanzia, istituito dalla stessa CEI in collaborazione con ABI, l’Associazione bancaria italiana. Grazie al fondo, diversi istituti del credito aderenti hanno le giuste tutele per concedere il credito anche a chi, di fatto, non lo meriterebbe secondo i parametri assunti dagli stessi per valutare il merito creditizio. Sebbene si sia trattato di un’ottima iniziativa, il prestito della speranza della Caritas è stato abrogato nel 2018. 

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    Come e chi può ottenerlo?

    Come accennato poc’anzi, l’ente confessionale accetta persone fisiche o società che rispettino determinati requisiti. Nel caso sia un’azienda o una cooperativa a richiedere il prestito Caritas, è necessario che questa abbia un fatturato mediamente basso e un piano per realizzare un progetto di sviluppo dell’impresa; diversamente, se si ha come progetto l’avvio di una s.r.l. da zero, bisogna presentare un business plan che spieghi il concetto della start up.  

    Per quanto riguarda la persona fisica, invece, è necessario testimoniare lo stato lavorativo di disoccupazione, cassa integrazione, precarietà, ricerca di occupazione, e ancora lo stato di matrimonio o separazione; oppure, in alternativa, una dichiarazione medica che attesti le condizioni di salute fisiche o mentali. Soddisfatti questi requisiti, per ottenere il prestito della speranza Caritas era sufficiente fare domanda al punto Caritas più vicino.

    Prestito della speranza: documenti e richiesta

    Una volta individuata la sede Caritas della propria zona è necessario fissare un appuntamento e presentarsi con una documentazione in grado di testimoniare i requisiti. In particolare, i documenti del prestito della speranza dipendono sostanzialmente dalla natura del richiedente, sia esso un privato o una società, e dal problema economico o sociale che lo spinge a richiedere il finanziamento. Pertanto:

    • Una coppia di neo-sposi o, al contrario, di persone sposate in procinto di divorzio, dovranno presentare: stato di famiglia, bilancio familiare, certificato di matrimonio/separazione.
    • Una persona fisica che rientra nelle suddette categorie dovrà presentare: certificazione ISEE, stato di disoccupazione, stato di disagio sociale o fisico.
    • Una piccola impresa dovrà invece presentare: progetto d’impresa, bilancio economico, iscrizione alla camera di commercio, partita iva.

    Ciò detto, la richiesta del prestito della speranza è piuttosto semplice e riassumibile in pochi step.

    1. Presentare domanda alla filiale Caritas più vicina.
    2. Consegna dei documenti e valutazione dei requisiti.
    3. Presa in carico della richiesta da parte di Caritas.
    4. Valutazione della richiesta.
    5. Risposta entro 15 giorni circa.

    Sebbene sia questa la modalità di richiesta, come già accennato precedentemente, l’iniziativa è stata conclusa nel 2018; pertanto, nonostante restino attive tutte le pratiche in corso, non è più possibile presentare domanda per il prestito della speranza Caritas. Ad ogni modo, qui di seguito abbiamo pensato ad alcune alternative interessanti qualora il lettore avesse bisogno di un prestito urgente.

    Alternative al prestito Caritas

    Iniziative come il prestito della speranza sono particolarmente difficili da rimpiazzare, in virtù del fatto che si tratta di manovre di vocazione sociale mirate al reinserimento di determinate categorie di persone in difficoltà. Infatti, dal 2009 il prestito Caritas ha aiutato più di quattro mila famiglie in particolari condizioni economiche e sociali, erogando dal fondo circa 25 milioni di euro. 

    Ad ogni modo, è bene sapere che esistono comunque strade alternative che si possono percorrere per trovare un prestito personale, anche in stato di difficoltà. Pertanto, abbiamo pensato di concludere questa guida con alcuni suggerimenti, appunto, che possano fornire spunti utili per trovare la liquidità necessaria. In alcuni dei nostri articoli abbiamo consigliato diverse alternative per persone in stato di difficoltà: dai prestiti a fondo perduto fino a quelli cambializzati abbiamo tracciato alcuni percorsi utili per questa categoria di utenti.

    Per ottenere un prestito cambializzato puoi percorrere diverse strade; ma prima di tutto ti consigliamo di metterti in contatto con una finanziaria e richiedere espressamente la necessità di un prestito con cambiale. Sebbene nelle vetrine di note compagnie il prodotto non appaia, è possibile che esse siano disposte a concederlo. Tuttavia è necessario richiedere un appuntamento in filiale e descrivere bene la propria situazione. Per questo, ti suggeriamo di fissare un appuntamento con la finanziaria Compass (puoi farlo gratis, da qui!).

    Diciamo che, in casi di estrema necessità, se non si trovano finanziamenti a fondo perduto o con cambiale, si può ricorrere al credito su pegno. Questa particolare tipologia di prestito è il più noto prestito su pegno, dove il richiedente impegna appunto un bene di valore e riceve il prestito immediatamente, talvolta anche in contanti; come nel caso della società Affide.

    In alternativa, è possibile tentare anche strategie diverse come la fideiussione, dove un garante ci fornisce le garanzie necessarie per ottenere un finanziamento in modo tradizionale; oppure richiedere una linea di credito alla banca/finanziaria, magari attraverso le carte revolving come Widiba o Aura Findomestic. Infine, a nostro avviso, uno dei tentativi più saggi che si possono compiere è quello di richiedere un prestito online nelle diverse piattaforme di prestito online o social lending.

    Il social lending è sostanzialmente uno scambio di denaro in diverse comunità online, gestite da società del credito e vigilate da Banca d’Italia, che stanno rivoluzionando il mercato finanziario. Si sa che oggi il digitale sta già soppiantando diverse realtà; nel caso dei finanziamenti, queste piattaforme stanno agevolando tantissime persone, spesso rifiutate dalle compagnie finanziarie. Questi prestiti si presentano flessibili ma soprattutto con tassi agevolati; parliamo talvolta di percentuali che non superano il 4 o il 5%. Il nostro consiglio è quello di provare a simulare il proprio prestito, inserendo importo e finalità, ed ottenere l’esito gratuitamente che generalmente viene restituito in pochi minuti. E se interessato, per non perdere altro tempo, puoi richiedere una verifica gratis per il tuo importo direttamente da qui.


    Finisce qui l’approfondimento dedicato al prestito della speranza Caritas, sperando di aver fornito tutte le informazioni che cercavate sull’argomento. Come abbiamo avuto modo di vedere, se da un lato è complesso riuscire ad accedere al credito attraverso finanziamenti standard, grazie a realtà etico-sociali come il prestito Caritas è possibile non solo ottenere della liquidità necessaria per realizzare i propri progetti, ma soprattutto rimborsare il debito mediante piccole rate con pochi interessi. Si tratta di una delle iniziative più interessanti in questo campo, che ha aiutato tantissime persone e famiglie ad ottenere del credito, nonostante le condizioni economiche di certo non privilegiate. Allo stesso tempo molte delle PMI che si sono rivolte al prestito della speranza, documenti alla mano, sono riuscite ad ottenere quel finanziamento utile per portare avanti il business plan che non sono riusciti a trovare altrove. Sebbene il successo riscontrato e l’onorevole azione messa in atto, come riportato sulla piattaforma il prestito della speranza si è concluso nel 2018, lasciando chiaramente in attività tutti i finanziamenti ancora accessi. E se arrivati fin qui non avete ancora in mano il finanziamento che fa per voi, provate gratuitamente ad ottenere un esito a basso costo online da qui. A presto.

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