Carte revolving: come uscirne?

Consigli su come uscire dai debiti delle carte revolving

Le carte revolving sono uno strumento doppio taglio: da un lato offrono flessibilità e accesso immediato al credito al consumo. Dall’altro possono contribuire a formare debiti dai quali sarebbe difficile uscire. In questo articolo esploriamo i rischi di questo strumento per capire come liberarsi efficacemente dai debiti. Chi utilizza le carte revolving potrebbe ritrovarsi intrappolato in un ciclo di pagamenti che sembrano non avere fine, con rate che si accumulano e interessi che crescono esponenzialmente. Il meccanismo dell’interesse composito è il pericolo da evitare: quello che fa crescere il debito in maniera insostenibile non è soltanto il debito contratto, ma gli interessi non pagati, che a loro volta generano altri interessi, e così via. Conoscere questo meccanismo è il primo passo per mantenere una stabilità finanziaria. Ecco consigli su carte revolving e come uscirne.

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    Che cosa sono le carte revolving

    Le carte di credito revolving sono strumenti finanziari che offrono una linea di credito rotativa, da cui deriva il termine “revolving”. Con queste carte, un utente può effettuare acquisti o prelevare denaro fino a un certo limite di credito stabilito dalla banca o dall’istituto di credito.

    La differenza con le carte di credito tradizionali, che richiedono il saldo completo alla fine di ogni mese, è che le carte revolving permettono agli utenti di ripagare il debito accumulato in rate mensili. Queste rate includono sia una parte del capitale che gli interessi sul debito residuo. Se l’utente decide di non ripagare l’intero debito alla fine del mese, l’importo residuo viene trasferito al mese successivo, accumulando interessi. Questo può portare a un ciclo di indebitamento se non gestito correttamente.

    Il loro funzionamento non è diverso da quello di un prestito e come tali dovrebbero essere considerate: strumenti che permettono di fare debito da ripagare a rate e le cui condizioni contrattuali dovrebbero essere noti prima del loro utilizzo. I tassi applicati, l’importo massimo prelevabile, la durata del piano di ammortamento devono essere noti e considerati prima del loro utilizzo. Il motivo, come vedremo nel prossimo paragrafo è semplice: sui prestiti di importo minore, i tassi di interesse raggiungono dimensioni più alte.

    Le carte revolving possono essere utili per gestire spese impreviste o per fare acquisti di grandi dimensioni che possono essere ripagati nel tempo. Tuttavia, a causa degli alti tassi di interesse e delle possibili spese aggiuntive, è importante utilizzare queste carte con attenzione e responsabilità.

    Quali tipologie esistono?

    Per comprendere cosa sono le carte revolving è utile fare una distinzione tra le differenti carte di pagamento. Ecco un elenco che distingue i diversi tipi di carte di pagamento. Ai più sono familiari le carte di debito e le carte di credito, ma ve ne sono anche altri tipi: carte prepagate, carte di credito rateali e, appunto, carte revolving. Ogni tipo di carta ha i suoi vantaggi e svantaggi. È importante capire come funzionano prima di decidere quale utilizzare.

    Sul mercato si può trovare un gran numero di carte di pagamento, ciascuna con diversi servizi secondari collegati: sconti sugli acquisti, restituzione di parte delle somme versate tramite cashback, punti fedeltà, ecc. Per orientarsi, è utile distinguere le categorie principali in cui queste carte rientrano. Vediamo nel dettaglio le caratteristiche di ciascuna di esse:

    Carte di debito: Le carte di debito sono direttamente collegate al conto corrente del titolare e sono legate alla tua banca e non accumulano interessi. Queste carte permettono di effettuare acquisti o prelievi, con il denaro immediatamente detratto dal saldo disponibile. Sono ideali per gestire le spese quotidiane senza rischio di indebitamento.

    Carte di credito: Le carte di credito forniscono un credito a breve termine. Il denaro usato per pagare gli acquisti è preso in prestito dall’istituto di credito, anziché essere direttamente prelevato dal proprio conto corrente. Gli acquisti effettuati durante il mese vengono fatturati in un’unica soluzione, di solito alla fine del mese successivo. Offrono la possibilità di finanziare acquisti più grandi, spesso con opzioni di pagamento rateale, con l’accumulo di interessi sul debito.

    Carte prepagate: Le carte prepagate non sono collegate a un conto corrente, né ricorrono ai fondi prestati dall’istituto di credito. Per disporre di denaro, queste devono essere caricate prima dell’uso. Sono utili per controllare le spese, poiché si può spendere solo l’importo caricato.

    Carte revolving: Le carte di credito revolving sono simili alle carte di credito, ma con la possibilità di rimborsare il debito attraverso rate mensili, su cui vengono applicati interessi. Consentono una maggiore flessibilità di pagamento, ma possono portare a un accumulo di debito a causa degli alti tassi di interesse.

    Carte revolving: come uscirne e perché

    Le carte revolving possono facilmente trasformarsi in uno strumento pericoloso per le finanze personali. Per l’utente potrebbe rivelarsi difficile uscire dai debiti contratti con una carta revolving. Due i motivi: l’alto tasso di interesse applicato al finanziamento e la possibilità di trasferire il debito nei mesi successivi. Facciamo qualche esempio per capire i due concetti.

    Innanzitutto, è utile capire la dimensione dei tassi di interesse applicati. Possiamo ordinare i diversi tipi di finanziamento per Tasso Annuo Effettivo Globale (Taeg) applicato. Questo è il tasso che indica quanto costa complessivamente un finanziamento. Per correttezza, due finanziamenti diversi potrebbero essere confrontati solo se hanno la stessa durata, ma possiamo farci un’idea delle dimensioni in gioco se osserviamo questa lista di massima:

    • Mutui: Taeg indicativi attorno al 3%-6%
    • Prestiti: Taeg indicativi attorno al 6-10%
    • Carte di Credito: Taeg indicativi attorno al 12-20%
    • Carte Revolving: Taeg indicativi attorno al 12-20%

    Ben inteso, i tassi di interesse dipendono dall’andamento del mercato nel periodo di osservazione.

    Nondimeno, le carte revolving sono gli strumenti a cui si applicano tassi effettivi globali maggiori. Questi possono non essere facilmente percepiti: pochi euro di interesse su un debito da carta revolving sono trascurabili rispetto alle centinaia di euro da interessi sulle prime rate di un mutuo. Quindi, la prima considerazione: un debito generato da una carta revolving è più costoso di altre forme di finanziamento.

    Per capire il pericolo di un debito protratto nel tempo possiamo fare un confronto sullo stesso acquisto tra carte di credito e carte revolving. Con una carta di credito, le somme prese a prestito sono restituite in un’unica cifra, solitamente il mese successivo. Per quanto alta la somma, l’istituto di credito provvederà a prelevarla dal conto corrente del cliente. Con una carta revolving, il cliente potrà pagare una parte del debito in più rate, con il risultato che li interessi faranno crescere il debito residuo.

    Queste condizioni possono portare l’utente a un eccessivo indebitamento. Come fare in questi casi? La prima mossa è quella di analizzare la propria condizione a mente lucida e valutare attentamente la propria situazione finanziaria. Il cliente dovrebbe stilare un elenco di tutte le tue entrate e uscite mensili per capire quanto denaro ha a disposizione per pagare i debiti.

    Una volta chiarita la situazione finanziaria, è necessario creare un budget che permetta di coprire le spese essenziali e di destinare una parte del reddito al pagamento dei debiti.

    Gli interessi contribuiscono a far crescere continuamente il debito quindi, se possibile, cercate di pagare più del pagamento minimo richiesto sulle carte revolving. Sul come uscirne, questo aiuterà a ridurre il debito più velocemente.

    Può essere utile negoziare un piano di pagamento più gestibile con i creditori. In questi casi, può essere utile rivolgersi a un consulente finanziario o a un avvocato, per definire i termini dell’accordo e valutare il miglioramento reciproco tra le parti. Infine, cercare di evitare di fare ulteriori acquisti con la carta di credito revolving fino a quando non si avrà ripagato il debito esistente.

    Articolo scritto da: Fabrizio Pagni

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