Tempi di erogazione cessione del quinto Inps in pensione

Tempistiche necessarie per la cessione del quinto in pensione

La cessione del quinto della pensione è una soluzione di finanziamento che può essere congeniale al pensionato. Acquistare un automezzo, effettuare delle piccole ristrutturazioni o sostenere delle spese impreviste può essere fatto in tempi ragionevoli, a patto di seguire con ordine le procedure per la richiesta del finanziamento. Qualora ci si rivolga agli istituti di credito convenzionati con l’Inps, queste procedure possono risultare più semplici. Di norma, l’erogazione può avvenire in un tempo compreso tra i sette e i trenta giorni. Ma vediamo quali sono i tempi di erogazione per la cessione del quinto in pensione.

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    Cessione del quinto Inps pensione: come funziona

    La cessione del quinto della pensione o dello stipendio è un finanziamento che permette a pensionati e lavoratori  dipendenti di disporre somme per i proprio acquisti. Per ottenere l’erogazione del prestito, il pensionato si impegna a ripagare il debito con la quinta parte della propria pensione all’istituto di credito che ha concesso il finanziamento. L’Inps è il soggetto che effettua materialmente il versamento, trattenendo il 20 percento della pensione alla fonte, per convogliarlo verso l’istituto di credito. Il funzionamento della cessione del quinto Inps è del tutto simile a quella della cessione del quinto dello stipendio con l’eccezione che, in questo caso è l’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale a trattenere il quinto, esattamente come farebbe il datore di lavoro del dipendente.

    Nella cessione del quinto della pensione, l’Inps agisce da soggetto pagatore e la pensione accumulata costituisce una garanzia sul debito contratto. Garanzia, per altro, tendenzialmente più affidabile rispetto allo stipendio, che potrebbe subire battute d’arresto in caso di perdita del lavoro o difficoltà del datore di lavoro. Questo comporta che la cessione del quinto Inps possa essere richiesta anche in caso di pignoramenti o protesti preesistenti.

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    Il finanziamento prevede un piano di rimborso la cui durata può variare da 24 a 120 mesi. Fattori quali l’importo richiesto e la capacità di ripagare il debito del richiedente determinano la durata del piano di rimborso. Il debitore può anche anticipare l’estinzione del debito, accorciando il piano di rimborso, in accordo all’articolo 125 del Testo Unico Bancario, secondo il quale, il rimborso anticipato è permesso, in tutto o in parte, in ogni momento. In caso di rimborso anticipato, il debitore ha diritto a una riduzione del costo totale del credito pari all’importo degli interessi e dei costi dovuti per la vita residua del contratto.

    Norme e tempi di erogazione cessione del quinto in pensione

    La cessione del quinto è stata introdotta nel 1950 con il D.P.R. 180/1950, per permettere a dipendenti pubblici e pensionati di ottenere prestiti a condizioni convenienti. Solo nel 2015 anche i dipendenti hanno ottenuto la possibilità di accedere a questo prestito, con la legge 80/2015.

    Possono richiedere la cessione del quinto i titolari di tutte le pensioni, con l’eccezione per i pagamenti dei trattamenti pensionistici integrati, che riguardano specifiche finalità come: gli assegni e le pensioni sociali, le erogazioni per le invalidità civili o gli assegni mensili per l’assistenza ai pensionati per inabilità; a questi si aggiungono gli assegni di sostegno al reddito e quelli per il nucleo familiare, le prestazioni di esodo e l’Ape sociale. Inoltre, per le pensioni con contitolarità, il soggetto richiedente può richiedere la cessione del quinto solo per la sua quota di pertinenza.

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    Questa è sostanzialmente una cessione del credito, nel quale un creditore cedente, il lavoratore o il pensionato, cede il credito di cui è titolare; e il creditore cessionario, la finanziaria che concede il prestito, riceve il credito ceduto. Nel caso di un prestito erogato a un pensionato, questi riveste il ruolo di creditore cedente: il suo credito è la pensione, che vanta nei confronti dell’INPS. Con la cessione del quinto, l’INPS è tenuta a trattenere il quinto della pensione e versarla all’istituto di credito entro il mese successivo (art. 29 Legge 180/1950).

    La cessione del quinto della pensione è un tipo di finanziamento che coinvolge debitori con un’età avanzata, tanto al momento della richiesta, quanto, a maggior ragione, al momento del definitivo rimborso. Una cautela che hanno gli istituti di credito che erogano il finanziamento è quella di evitare che con il decesso del debitore si estingua anche il debito contratto. In questa evenienza, il creditore non avrebbe modo di riottenere in toto il capitale prestato.

    Per legge, il debitore non può avere un età superiore ai 90 anni al momento della scadenza del finanziamento. Va notato che, la prassi di mercato è di ridurre ulteriormente questo limite, attestandosi attorno agli 85 anni. Questa cautela risponde a due diversi motivi. In primo luogo, per l’aspettativa di vita che, superato il valore medio – 80,5 anni per gli uomini e 84,8 anni per le donne -, tende a ridursi drasticamente. In secondo luogo, come vedremo nella sezione sul calcolo della cessione del quinto, un limite inferiore permette eventuali estensioni del piano di ammortamento, in caso di tassi variabili: non potendo essere alzato l’importo della rata mensile, l’unico aggiustamento in caso di aumento del tasso di interesse sarebbe quello dell’aumento del numero di rate.

    Tempi erogazione cessione del quinto pensione Inps

    I tempi di erogazione delle somme richieste tramite la cessione del quinto Inps possono variare da un minimo di sette giorni a un massimo di trenta. La variabilità dei tempi dipende dalla sequenza di fasi che devono essere seguite per ottenere la cessione del quinto della pensione Inps. È naturale che, un ritardo nelle prime fasi potrebbe, a cascata, provocare ritardi nelle fasi successive.

    Va inoltre considerato che, oltre al caso tipico, ci possono essere diverse fattispecie che complicano la procedura. È questo il caso di un pensionato che presenti una storia creditizia più articolata, con eventuali altri finanziamenti in essere. Sebbene la cessione del quinto sia di fatto sempre perseguibile, perché il prestito è garantito dalla disponibilità stessa della pensione, è pur vero che situazioni più complesse comportano una maggior attenzione in fase di istruttoria da parte dell’istituto erogante, che dovrebbe tradursi in tempi di erogazione più lunghi.

    Allo stesso modo, anche le condizioni di salute del pensionato richiedente possono influenzare i tempi di erogazione della cessione del quinto Inps, se a causa di queste risultasse più difficile ottenere una polizza assicurativa che copra l’istituto erogante contro la morte prematura del finanziato.

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    Tempi erogazione cessione del quinto pensione: procedure Inps

    La procedura di finanziamento tramite la cessione del quinto della pensione Inps prevede alcune fasi in sequenza:

    • La raccolta della documentazione e l’elaborazione del preventivo
    • La delibera della pratica
    • Il rilascio dell’atto di benestare e accredito

    Nella prima fase, l’istituto di credito a cui si è rivolto il pensionato raccoglie tutte le informazioni tramite la documentazione preliminare. Questa è composta da documenti quali, la carta d’identità, la certificazione unica e il cedolino della pensione. Le informazioni così ricevute sono sufficienti per delineare un preventivo per il prestito, con una proiezione del piano di ammortamento e l’indicazione dei tassi di interesse applicati.

    Per provvedere alla delibera della pratica, l’istituto di credito necessita di ottenere dall’Inps l’indicazione sulla quota cedibile della pensione. Questa fase potrebbe richiedere molto tempo per essere portata a termine. Soprattutto se sarà il pensionato stesso a farsene carico. Per ottenere il finanziamento, il pensionato deve richiedere all’Inps la comunicazione della cedibilità della pensione. Questo documento, oltre a indicare che esista una pensione che spetta al richiedente, attesta che le sue erogazioni non rientrino tra le fattispecie che non possono essere cedute sopra elencate, e calcola l’importo massimo della rata del prestito. Laddove invece l’istituto di credito faccia parte dell’elenco degli istituti convenzionati con l’Inps, sarà questi a farsi carico della procedura di richiesta per le informazioni sulla quota cedibile.

    La delibera della pratica potrebbe protrarsi anche per altre problematiche, come quelle connesse all’ottenimento dell’assicurazione contro gli eventi di premorienza del richiedente. In caso di età avanzata o salute cagionevole potrebbe essere necessario rivolgersi a più istituti assicurativi prima di ottenere la polizza.

    Infine, una volta concluso il contratto di cessione del quinto della pensione, l’istituto di credito invia all’Inps l’atto di benestare affinché lo restituisca. L’atto di benestare riassume l’impegno dell’Inps ad effettuare le trattenute e i pagamenti previsti dal piano di rientro della cessione del quinto della pensione. In alcuni casi, l’Inps potrebbe emettere un proprio documento in sostituzione dell’atto di benestare o esentarsi del tutto. In questo ultimo caso, i tempi per l’erogazione tenderanno ad allungarsi. Di norma, la sottoscrizione dell’atto di benestare non dovrebbe richiedere più di tre giorni, salvo che il richiedente non abbia altri finanziamenti già in essere.

    Articolo scritto da: Fabrizio Pagni

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