Inflazione, come influisce sulle rate dei prestiti?

Ecco cosa sta succedendo ai tassi e cosa scelgono gli italiani

Una fotografia del mercato dei finanziamenti con i dati dell’ultimo trimestre prima del 2023. Ecco la situazione attuale.

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    Bce e prestiti: tassi in rialzo, crescono le rate

    Il mercato del credito al consumo è in salute come testimoniano i dati raccolti da Assofin per i primi dieci mesi del 2022; oltre 40 miliardi di euro finanziati tra prestiti personali, finalizzati e non, linee di credito rateali e cessioni del quinto, con una crescita anno su anno del 13%. 

    L’osservatorio Prestitionline ha evidenziato una leggera crescita dei tassi ad ottobre con probabili aumenti più significativi entro la fine dell’anno. Per sapere con certezza gli effetti della manovra della Bce sui tassi medi bisognerà aspettare la prossima rilevazione trimestrale del Tesoro di gennaio, ma ci si può  aspettare che le erogazioni del terzo trimestre assorbano almeno in parte i due aumenti del costo del denaro effettuati fino a settembre. 

    Ipotizzando che i tassi medi di prestiti personali e cessioni del quinto recepiscano per intero l’aumento di 125 bps (50 a luglio e 75 a settembre), nel terzo trimestre i tassi dei prestiti sfioreranno l’11%, mentre quelli per la cessione del quinto arriveranno quasi al 9%.

    I prestiti personali nel terzo trimestre hanno un tasso medio sopra il 7% (7,16%), in crescita di oltre 20 punti base rispetto al secondo trimestre, mentre per le cessioni del quinto cresce significativamente il costo per i dipendenti privati e pubblici – rispettivamente dal 6,13% al 6,68% attuale e dal 4,06% al 4,39% – mentre è stabile il costo per i pensionati al 5,5%.

    In ogni caso si tratta di tassi significativamente più bassi rispetto a quelli medi di mercato calcolati dalla Banca d’Italia, confermando la convenienza del canale digitale e della comparazione per limitare i futuri aumenti di prezzo.

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    Finalità, importo e durata: cosa scelgono gli italiani

    Dallo spaccato per finalità dei tassi dei prestiti personali emerge chiaramente che, a fronte di un leggero rialzo dei Taeg migliori, si assiste a un lieve calo di quelli medi, confermando uno scenario ancora sostanzialmente stabile. 

    Poco meno di una richiesta su cinque riguarda invece l’acquisto di un’automobile usata e poco meno di una su sei la ristrutturazione casa: il prestito per l’acquisto di un’auto nuova costa in media il 6,76%, per ristrutturare casa 6,96%. Il prestito per la liquidità costa in media 6,87%; nonostante non sia il più conveniente, è il più richiesto da oltre due anni e rappresenta in questo trimestre oltre il 28% delle richieste.

    Gli importi medi richiesti sono fortemente legati alla finalità: in testa c’è il consolidamento con una media di 18.100 euro, seguita dalla ristrutturazione casa e dall’acquisto di un veicolo nuovo o a chilometro zero, entrambi 16.400 euro. Spicca l’aumento del 44% sugli importi medi per hobbie, viaggi e matrimoni da 6.300 euro a 9.100euro.

    Focus: consolidamento Agos,UniCredit, Intesa SanPaolo, Compass,Findomestic

    La durata media del finanziamento per i prestiti personali supera leggermente i 5 anni e mezzo, in rialzo rispetto ai trimestri precedenti, ma sempre ben lontano dalla media delle cessioni del quinto che superano gli 8 anni. Questa la differenza principale tra i due prodotti, che va di pari passo con il dato sull’importo medio: per i prestiti personali è circa 11.200 euro, quasi il doppio per le cessioni che sfiorano i 21.000 euro.

    Scopri: come calcolare la cessione del quinto

    Significativo l’aumento dei dipendenti privati che richiedono una cessione del quinto, nonostante l’aumento dei tassi: a ottobre hanno rappresentato il 62,9% dei richiedenti, con una crescita di 5,7 punti nell’arco di un anno. Di conseguenza cala di oltre tre punti l’incidenza dei pensionati (il 17,1% a ottobre) e di quasi due e mezzo quella dei dipendenti pubblici (20,0%), quest’ultima in forte calo rispetto a due anni fa quando rappresentava oltre il 37% delle richieste.

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