Invitalia Resto al Sud: requisiti, modulistica e domanda

Indicazioni sul bando Resto al Sud di Invitalia

Uno dei bandi più famosi in Italia è il bando Resto al Sud gestito da Invitalia. Dal 1999 Invitalia si occupa di promuovere lo sviluppo economico su indicazione del Ministero dell’Economia. Gli aiuti sono erogati ai settori strategici per la crescita economica e l’occupazione, oltre che per il rilancio delle aree di crisi, soprattutto quelle ubicate nel Mezzogiorno. I servizi sono rivolti tanto agli imprenditori, con particolare attenzione per i settori innovativi e ad alto valore aggiunto, quanto alla Pubblica Amministrazione, per accelerare l’impiego dei fondi comunitari e regionali nonché la valorizzazione dei beni culturali. L’impegno per il mezzogiorno si esprime anche attraverso il programma ad hoc Resto al Sud, che punta alla creazione di posti di lavoro tramite incentivi alla nascita e allo sviluppo imprenditoriale e professionale nelle regioni meridionali. In questo articolo ci concentriamo sul bando Resto al Sud: requisiti, modulistica e domanda.

Invitalia Resto al Sud

    Resto al Sud Invitalia bando

    Invitalia Resto al Sud e altre iniziative

    Come accennato, Invitalia coordina una serie di iniziative mirate allo sviluppo economico e occupazionale del Paese, con particolare attenzione tanto alle aree di crisi, quanto alle iniziative di sviluppo tecnologico. L’agenzia funge da Centrale di Committenza, nella cui veste acquista forniture e servizi destinati ad amministrazioni o altri enti aggiudicatori e conclude accordi quadro di lavori, forniture o servizi destinati alle altre Pubbliche Amministrazioni. Oltre a questo, Invitalia svolge anche il ruolo di Stazione Appaltante dei lavori pubblici da affidare ai soggetti selezionati tramite procedure di appalto. 

    I ruoli svolti dall’agenzia Invitalia comportano una categoria eterogenea di iniziative e incentivi, così riassumibili:

    • Incentivi per la creazione di nuove imprese
    • Incentivi per il rafforzamento di imprese esistenti
    • Sostegno ai grandi investimenti
    • Contratti istituzionali di sviluppo
    • Affiancamento della PA nella gestione dei fondi europei e nazionali

    Gli incentivi per l’avvio di nuove imprese sono rivolti ai soggetti privi di occupazione che desiderino avviare una piccola attività imprenditoriale. L’iniziativa ha un’attenzione particolare per l’avvio di progetti innovativi come gli spin off da ricerca. Gli incentivi per il rafforzamento delle imprese sono mirati alle aree colpite da crisi industriale, per le quali sia necessario fornire un sostegno all’occupazione o la promozione dell’innovazione delle attività e dei prodotti.

    I grandi investimenti sono sostenuti con programmi strategici come i contratti di sviluppo, che favoriscono la realizzazione di programmi di produzione industriale o di ricerca e sviluppo. I contratti istituzionali di sviluppo (CIS) sono mirati ad accelerare la creazione progetti strategici che valorizzino il territorio. Infine, Invitalia coopera con le amministrazioni centrali e locali per attuare i programmi cofinanziati dall’Unione Europea e dalle politiche nazionali per ottimizzare la spesa e incrementare l’efficacia amministrativa delle iniziative. 

    Ognuna di queste iniziative si declina in specifici progetti che vengono periodicamente proposti, gestiti ed eventualmente ritirati o rinnovati. 

    Per quanto concerne il Mezzogiorno, vi sono diversi bandi e progetti che hanno tra le condizioni l’appartenenza ad almeno una delle Regioni del Sud, tra cui:

    • Resto al Sud, per le nuove imprese o iniziative professionali
    • Cultura Crea 2.0, per le iniziative no profit e le imprese nei settori turistico e culturale
    • Bravo Innovation Hub, per le imprese innovative
    • Cresci al sud, per le partecipazioni in PMI del Sud
    • Rilancio PMI cratere sismico e Incentivi nel cratere aquilano
    • Contratti Istituzionali di Sviluppo
    • Rilancio delle Aree di crisi industriale

    Invitalia Resto al Sud: obiettivo impresa e professioni

    Invitalia Resto al Sud ha come obiettivo quello di favorire la nascita e lo sviluppo di nuove attività imprenditoriali e delle libere professioni in tre aree del Paese in cui queste iniziative possono risultare meno agevoli. Queste sono le regioni meridionali di Abruzzo, Basilicata, Calabria, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia; le aree del cratere sismico del Centro Italia; e le isole minori marine, lagunari e lacustri del Centro-Nord. L’iniziativa finanzia anche le imprese preesistenti al momento della domanda, che non siano state costituite prima del 21 giugno 2017.

     

    Resto al Sud Invitalia: il bando, cosa finanzia?

    Gli adulti fino ai cinquantacinque anni possono presentare a propria domanda, senza scadenza o graduatoria, per ottenere una quota dell’incentivo, che conta su un fondo di un miliardo e 250 milioni di euro. Con la sola esclusione delle attività agricole, il bando finanzia:

    • Le attività produttive nei settori di industria, artigianato, trasformazione dei prodotti agricoli, pesca e acquacoltura
    • La fornitura di servizi alle imprese o alle persone
    • Le iniziative per il turismo o il commercio
    • Attività di libera professione, individuale o societaria

    Il bando Resto al Sud copre fino al cento per cento delle spese, con un finanziamento di 50 mila euro per ogni richiesta, aumentato a 200 mila euro nel caso la richiesta sia effettuata da società con quattro soci, laddove per le imprese individuali il massimale scende a 60 mila euro. A questo finanziamento si può sommare un ulteriore contributo a fondo perduto per le esigenze di circolante che ammonta a 15 mila euro per ditte o professioni individuali o fino a 40 mila per le società. L’erogazione avviene a completamento del programma di spesa.

    Sono ammesse le spese di ristrutturazione o manutenzione straordinaria dei beni immobili, fino a un massimo del 30% della voce di spesa e le spese di gestione, fino a una massimo del 20%; i macchinari, gli impianti e le attrezzature; i software e i servizi per le tecnologie, l’informazione e la telecomunicazione.

    I contributi sono erogati per il 50 percento a fondo perduto e per il restante 50 percento come finanziamento bancario gratuito garantito dal Fondo di Garanzia per le PMI.

    Invitalia Resto al Sud: enti e banche accreditate

    Per favorire il buon esito delle domande, Invitalia fornisce un servizio di assistenza gratuita, erogato tramite enti accreditati presenti sul territorio. Invitalia ha pubblicato anche una guida destinata agli enti che vogliano proporsi per l’accreditamento. Parimenti, solo le banche che aderiscono alla convenzione Invitalia-ABI possono svolgere il ruolo di banche finanziatrici.  

    Invitalia Resto al Sud: modulistica

    Sul sito di Invitalia è possibile consultare e scaricare la modulistica necessaria per presentare la domanda di accesso al fondo Resto al Sud. Invitalia specifica che per i liberi professionisti è necessario presentare l’attestato dell’’iscrizione all’albo professionale o l’adesione all’associazione professionale.

    Le domande possono essere presentate esclusivamente online. A questo scopo, è necessario disporre di una identità digitale, come lo SPID, la Carta Nazionale dei Servizi (CNS) o la Carta d’Identità Elettronica (CIE) per accedere all’area riservata. È anche richiesto il possesso della firma digitale per siglare i documenti inviati e la comunicazione di un indirizzo di posta elettronica certificata (PEC). Invitalia permette di scaricare un apposito manuale per l’utente interessato a fare richiesta del finanziamento.

    Le imprese beneficiarie del finanziamento hanno 24 mesi di tempo per completare il programma di spesa, che deve essere rendicontato con la presentazione di un SAL unico o in due fasi: primo SAL e SAL a saldo.

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    Resto al Sud Invitalia: domanda

    Si può presentare domanda per il bando Resto al Sud Invitalia fino a quando c’è disponibilità di fondi. Non si tratta di un reale bando con graduatorie o scadenze, bensì un ‘incentivo a sportello’, come dice la stessa Invitalia sul suo sito. La domanda per Resto al Sud Invitalia va inviata esclusivamente online, sul sito di Invitalia, in possesso di una identità digitale (SPID, CNS, CIE) necessaria per accedere all’Area riservata. Per la parte conclusiva della procedura, invece, è necessario possedere una firma digitale e un indirizzo di posta elettronica certificata (PEC). Dopodiché, Invitalia verifica requisiti e le domande, che vengono valutate in ordine cronologico di arrivo entro 60 giorni dalla data di presentazione.

    Il colloquio Invitalia Resto al Sud

    Una volta presentata la domanda, tutti i componenti del team imprenditoriale coinvolti nel progetto devono sostenere un colloquio con gli esperti di Invitalia Resto al Sud. Il colloquio si svolge per via telematica, tramite piattaforma Teams. È necessario che tutti i soci partecipino al colloquio, poiché se un solo socio manca all’appuntamento la domanda viene respinta.

    Invitalia Resto al Sud: requisiti

    Per presentare la domanda ad Invitalia per il progetto Resto al Sud è necessario che il richiedente abbia i seguenti requisiti:

    • età compresa tra 18 e 55 anni
    • residenza in Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia, nei 116 Comuni compresi nell’area del cratere sismico del Centro Italia (Lazio, Marche Umbria), nelle isole minori marine del Centro-Nord, nonché in quelle lagunari e lacustri. Puoi anche trasferire la residenza in una delle suddette regioni dopo aver presentato la domanda, entro massimo 60 giorni dall’eventuale esito positivo della valutazione (120 giorni se risiedi all’estero)
    • Non essere già titolare di altre attività d’impresa 
    • Non risultare già beneficiario di altre agevolazioni nazionali per l’autoimprenditorialità nell’ultimo triennio
    • Non essere titolare di un rapporto di lavoro a tempo indeterminato e/o ti impegni a non esserlo per tutta la durata del finanziamento
    • Non risultare titolare di partita IVA movimentata, nei 12 mesi antecedenti la presentazione della domanda, per lo svolgimento di un’attività analoga a quella proposta (solo per il comparto delle attività libero professionali).

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    Resto Qui: un supporto per isole e zone sismiche

    Per le aree colpite dai sismi del 2016 e 2017, il bando Resto Qui rappresenta una estensione del programma Resto al Sud. Per i 116 comuni delle Regioni di Lazio, Marche e Umbria sono disponibili dei finanziamenti per gli under 56; per 24 di questi comuni, non si applica alcun limite di età.

    Oltre alle aree sismiche, Resto Qui si rivolge a coloro i quali risiedono nelle isole minori marine, lagunari e lacustri del Centro-Nord. 

    Resto al Sud: i progetti collegati

    I maggiorenni fino ai 35 anni di età possono anche contrare sul programma Hackaton Tour per inviare la propria idea imprenditoriale e ottenere un’accelerazione del proprio progetto tramite i finanziamenti Resto al Sud. In questa pagina è possibile partecipare al bando.

    Un altro programma è quello denominato “la tua strada è il tuo quartiere”, che si prefigge di diffondere la conoscenza degli strumenti e delle agevolazioni pubbliche per stimolare idee e attitudini imprenditoriali. Questa iniziativa è specifica per le città di Salerno, Napoli, Foggia, Reggio Calabria, Messina e Cagliari.

    Resto al Sud: ulteriori informazioni

    I soggetti interessati possono telefonare al numero 848.886.886 dal lunedì al venerdì, dalle 9.00 alle 18.00 o accedere all’area riservata. Per una migliore fruizione delle informazioni, è possibile scaricare l’apposita App Resto al Sud sugli store di Android ed Apple. 

    Articolo scritto da: Fabrizio Pagni

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