Prestiti per neoassunti: cessione del quinto e finanziamenti

Richiesta e requisiti per i prestiti a neoassunti

Con l’inizio della vita lavorativa, i neoassunti possono contare su una maggiore autonomia economica. I primi stipendi possono permettere uno stile di vita più stabile e le prospettive di crescita aiutare a pianificare acquisti di beni durevoli. Comprare un mezzo per andare al lavoro potrebbe eccedere le proprie disponibilità e richiedere che il neoassunto si rivolga a un istituto di credito per un finanziamento. Questo potrebbe rivelarsi più complesso del previsto. È importante che il neoassunto sia consapevole dei fattori che possono rendere più difficile per l’istituto la decisione di erogare il finanziamento. In fondo alla questione c’è l’attenzione sull’affidabilità del neoassunto e sulla stabilità del tipo di impiego. Queste criticità sono facilmente affrontabili se si conoscono le caratteristiche delle diverse forme di finanziamento a cui si può ricorrere – prestiti personali e cessione del quinto -,  e le garanzie che potrebbero essere richieste.

prestiti per neoassunti

    prestiti per neoassunti

    Prestiti per neoassunti: cosa sapere

    Che si tratti di prestiti, cessioni del quinto o mutui, dal punto di vista dell’istituto di credito la questione è sempre la stessa: stimare con buona confidenza l’affidabilità del richiedente. Questo vale anche e soprattutto per i prestiti per i neoassunti. Una volta decisa per l’erogazione, l’istituto non può che attendere che il pagamento delle rate del piano di ammortamento sia eseguito in maniera completa e puntuale. Versamenti effettuati in ritardo o completamente saltati possono configurare un’inadempienza da parte del debitore, soprattutto se non sono comunicati per tempo o se non sono previsti dalle clausole contrattuali. È vero che in questi casi l’istituto di credito dispone di strumenti legali per cercare di riottenere quanto debito; tuttavia, queste azioni comportano un aggravio di costi e di procedure.

    Selezionare quali siano i clienti più meritori è una necessità per chi eroga i finanziamenti. Il costo opportunità di finanziare un cliente inaffidabile è quello di non erogare un prestito nei confronti di un debitore in grado di tener fede all’impegno. Comprendere quali sono i criteri con cui un istituto di credito valuta l’affidabilità del richiedente ci permette di comprendere meglio quali siano le difficoltà di finanziamento per i neoassunti. Un elenco sintetico può essere così presentato:

    • Dimensione e stabilità del reddito mensile
    • Tipologia di contratto di lavoro
    • Anzianità di servizio
    • Dimensione e stabilità del datore di lavoro
    • Consistenza del patrimonio del richiedente
    • Storia creditizia pregressa
    • Affidabilità di eventuali terzi garanti

    Disporre di un reddito mensile stabile e adeguato a sostenere il costo del finanziamento è un requisito essenziale. La condizione migliore è quella dei dipendenti a tempo indeterminato che abbiano maturato qualche anno di anzianità in una solida grande impresa. Dall’altro lato ci sono i neoassunti, magari con contratti a tempo determinato o atipico. Per i neoassunti richiedere un finanziamento, che sia la cessione del quinto o un prestito, può risultare più complicato. Il fattore principale è quello dell’anzianità di servizio: quanto più  breve è il periodo dalla data di assunzione, quanto più incerta è considerata la stabilità del posto di lavoro. Di norma, per un prestito sono richiesti almeno sei mesi nelle aziende di maggiori dimensioni, come le Spa e le Srl. Questo intervallo di tempo può corrispondere a quello di prova, passato il quale al neoassunto che abbia soddisfatto le aspettative del datore di lavoro viene proposto un nuovo contratto, eventualmente a tempo indeterminato. La durata del contratto di assunzione richiesta si allunga nel caso di realtà minori come imprese individuali. Ben inteso che queste sono pratiche seguite dal mercato ed è possibile che motivi commerciali spingano un istituto di credito a politiche differenti.

    Cerchi un prestito per neoassunti? Richiedilo online: facile, veloce e a basso costo. Scarica un preventivo gratis da qui.

    Prestiti per neoassunti: la cessione del quinto

    La cessione del quinto è presumibilmente l’opzione più adatta per la richiesta di un finanziamento da parte di un neoassunto. Una volta che il richiedente sia in possesso di un contratto a tempo indeterminato e goda di uno stipendio stabile, presentare la richiesta è una procedura semplice. Resta inteso che il richiedente non deve risultare iscritto al registro cattivi pagatori per eventuali prestiti non restituiti nei tempi pattuiti. Inoltre, il neoassunto non deve trovarsi in una situazione di sovraindebitamento. La condizione ideale è che la richiesta per la cessione del quinto dello stipendio sia l’unica forma di finanziamento richiesta.

    Per un esempio concreto di cessione del quinto per neoassunti simula il tuo prestito gratuitamente da qui.

    La cessione del quinto dello stipendio per il neoassunto segue le stesse modalità di quella per gli impiegati di lungo corso. A fronte di una somma erogata, il neoassunto dispone che il datore di lavoro dirotti la quinta parte dello stipendio e la versi  direttamente all’istituto di credito che ha concesso il finanziamento. Il versamento diretto è una garanzia per quest’ultimo, che ottiene il pagamento in automatico ad ogni busta paga.

    Una differenza importante rispetto agli impiegati senior è costituita dal Trattamento di Fine Rapporto (TFR). Questo è una liquidazione che spetta al lavoratore al momento dell’interruzione del rapporto di lavoro, sia a tempo determinato o indeterminato, sia per le varie forme di contratti atipici. Durante il rapporto di lavoro, il lavoratore matura una somma in proporzione agli anni di impiego. La consistenza del TFR maturato può essere rilevante per la richiesta di cessione del quinto dello stipendio in quanto può costituire una garanzia per le somme erogate.

    Questo comporta che, il lavoratore con diversi anni di anzianità possa trovarsi ad avere un TFR in grado di coprire una parte rilevante del finanziamento. Facciamo due rapidi calcoli: la cessione del quinto può arrivare a un massimo di 75 mila euro. Per uno stipendio lordo di 30 mila euro annui, TFR accumulato è pari al 6,91 percento, circa 2.073 euro. In dieci anni, supposto uno stipendio costante, il TFR arriverebbe a circa 21 mila euro. In venti anni, a circa 42 mila euro. e così via. Tralasciando eventuali promozioni o cambi di lavoro, si può osservare come, per prestiti di valori contenuti, il TFR può costituire una garanzia apprezzabile per l’istituto erogante, il quale può richiedere che per l’erogazione del finanziamento sia maturato almeno un anno di TFR. In mancanza di somme adeguate, il neoassunto sarà costretto a far ricorso ad altre forme di garanzie quali, quelle prestate da un terzo garante: un genitore che decida di supportare l’impegno dei figlio potrebbe impegnarsi a rispondere del debito qualora questi perdesse il lavoro.

    In linea di massima, si può dire che la cessione del quinto per un neoassunto permette sì di ottenere un finanziamento, ma che questo finanziamento sarà proporzionale all’anzianità di servizio, e al TFR accumulato. Questo comporta che siano erogati con più facilità finanziamenti di importi moderati, non superiori ai 10/15 mila euro, e con tempi di rimborso di durate medie e medio brevi, attorno ai cinque anni.

    cessione del quinto per neoassunti

    Finanziamenti neoassunti: i prestiti personali

    Anche per i prestiti personali, il neoassunto deve aver superato il periodo di prova prima di poter presentare una richiesta di finanziamento che possa essere presa in considerazione. Questo periodo, che può durare dai due ai sei mesi, dovrebbe sfociare in un contratto a tempo determinato o, meglio ancora, indeterminato. Naturalmente, in quest’ultimo caso l’istituto di credito avrà una migliore predisposizione alla domanda di finanziamento.

    Inoltre, anche per i prestiti personali le eventuali garanzie possono agevolare l’erogazione. Come nel caso della cessione del quinto, un TFR che copra una quota significativa del prestito potrebbe essere un requisito interessante. Per riprendere i dati dell’esempio di cui sopra, a fronte di una richiesta di prestito da 5 mila euro, il TFR accantonato in un anno, pari a 2 mila euro, può arrivare a coprire il 40 percento del finanziamento. Starà all’istituto di credito valutare se questo importo sia sufficiente, considerando la stabilità dell’impiego, o se sia necessario presentare altre forme di garanzie, come la fidejussione di una terza persona. Un consiglio per i neoassunti è quello di provare a richiedere il proprio prestito online considerate la minore burocrazia e soprattutto i costi contenuti.


    Ottenere un finanziamento per un neoassunto può risultare complicato. Rispetto ad impiegati con una maggiore anzianità, i neoassunti scontano alcuni limiti. In primo luogo, una maggiore incertezza sulla stabilità dell’occupazione: se anche la forma contrattuale dopo il periodo di prova arriva ad essere quella del contratto a tempo indeterminato, si presuppone che una minor durata del contratto di lavoro corrisponda a minori garanzie in quanto a ruolo e competenze essenziali.

    In secondo luogo, una minore anzianità corrisponde a un minor importo del Trattamento di Fine Rapporto, che potrebbe essere presentato come garanzia sul finanziamento ottenuto. Questo può comportare che il richiedente sia tenuto a presentare altre forme di garanzia, come quelle fideiussorie, presentate da un soggetto terzo che accetti di farsi carico di eventuali inadempienze del richiedente.

    Tendenzialmente, un neoassunto avrà maggiori possibilità di ottenere un finanziamento quanto più contenute saranno le somme richieste e più brevi i tempi di rimborso. Favoriscono l’esito positivo una storia creditizia immacolata, con puntualità nell’estinzione di finanziamenti pregressi, e un livello di indebitamento minimo o nullo.

    In quanto alla forma di finanziamento più adeguata, la cessione del quinto dello stipendio presenta le migliori caratteristiche. Essa permette all’istituto di credito di ricevere il pagamento direttamente dal datore di lavoro, il quale provvederà a dirottare mensilmente la quinta parte della busta paga direttamente sul conto dell’istituto.

    Articolo scritto da: Fabrizio Pagni

      0 commenti

      Lascia un Commento

      Vuoi partecipare alla discussione?
      Sentitevi liberi di contribuire!

      Lascia un commento

      Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *