Fondo perduto partite Iva 2023: richiesta e requisiti per contributi o bonus
Informazioni e dettagli per la richiesta di un fondo perduto per partite iva
L’evoluzione delle dinamiche occupazionali e dei contratti di lavoro sul mercato hanno portato negli anni ad un aumento delle partite Iva, che hanno progressivamente sostituito i rapporto di lavoro subordinato da dipendente. Quello che un tempo era l’inquadramento tipico dei liberi professionisti si è così ampliato a una categoria eterogenea e vasta di lavoratori non necessariamente iscritti ad un ordine professionale.
Per supportare le partite Iva nella loro attività economica sono previsti contributi e bonus a fondo perduto per il 2023. Questi hanno diversi scopi perché rispondono a diverse esigenze. In generale, i contributi a fondo perduto sono quei sostegni per i quali non è prevista alcuna forma di restituzione da parte dei beneficiari.
Vediamo insieme quali sono i contributi a fondo perduto per le partite Iva e quali sono i requisiti e le procedure previsti per la loro richiesta.
I Bonus Inps per le partite Iva
L’Inps prevede alcune misure a sostegno del reddito delle partite Iva. Queste sono per lo più mirate a colmare le carenze reddituali che possono colpire i lavoratori che sono inquadrati in questo regime fiscale.
Iscro, la cassa integrazione per i professionisti
L’Indennità straordinaria di Continuità Reddituale Operativa (Iscro) è un contributo riconosciuto ai lavoratori autonomi. Questo sostegno è concesso per un periodo di sei mesi, a patto che il percettore non sia già beneficiario di assegni pensionistici, Naspi, Reddito di Cittadinanza né rivesta cariche politiche.
L’Iscro è un contributo rivolto ai Lavoratori Iscritti alla Gestione Separata dell’Inps, introdotto dalla Legge di Bilancio 2021 (Art. 1, commi 386-400, Legge n°178 del 30 dicembre 2020). È possibile richiedere l’indennità Iscro una sola volta nel triennio 2021-2023: questa sarà erogata a partire dal giorno successivo a quello della presentazione della domanda.
I requisiti necessari per richiedere l’Iscro
Per ottenere l’Iscro è necessario possedere alcuni requisiti, specificati nella Circolare Inps n°94 del 30 giugno 2021. Nel dettaglio il lavoratore autonomo deve:
- Non beneficiare di un trattamento pensionistico diretto, né essere assicurati presso altre forme previdenziali al momento della domanda
- Non percepire il Reddito di Cittadinanza per tutto il periodo dell’Iscro
- Aver sperimentato un crollo significativo del reddito da lavoro autonomo
- Aver dichiarato un reddito inferiore o uguale a 8.299,76 euro
- Comprovare la regolarità contributiva della previdenza obbligatoria
- Essere titolare di partita Iva da non meno di quattro anni
In particolare, per ottenere il contributo, il lavoratore autonomo deve aver prodotto un reddito di lavoro autonomo, nell’anno precedente alla presentazione della domanda, inferiore al 50% della media dei redditi da lavoro autonomo conseguiti nei tre anni anteriori all’anno precedente alla presentazione della domanda.
Alla presentazione della domanda è necessario autocertificare i redditi prodotti per ogni anno richiesto, a meno che questi non siano già a disposizione dell’Inps.
Come presentare la domanda per l’Iscro
I titolari di partita Iva possono presentare la domanda per l’Iscro entro il 31 ottobre 2023. La domanda può essere presentata esclusivamente per via telematica, sul sito dell’Inps o tramite il Contact Center, al numero verde 803 164 da rete fissa o 06 164 164 da rete mobile.
La domanda è presa in carico e lavorata entro un termine di 30 giorni. Sul sito dell’Inps è possibile ricorrere al servizio Iscro.
Reddito di cittadinanza
I proprietari di partite Iva possono fare richiesta del reddito di cittadinanza. Questi i principali requisiti:
- Essere cittadino italiano o europeo o lungo soggiornante, con 10 anni di residenza in Italia
- Avere un Isee inferiore a 9.360 euro annui
- Possedere un patrimonio immobiliare, esclusa la prima casa, inferiore a 30 mila euro
- Avere un patrimonio finanziario non superiore ai 6 mila euro
- Avere un reddito familiare inferiore ai 6 mila euro annui
Patrimonio finanziario e reddito familiare possono essere incrementati in funzione del nucleo familiare.
Come presentare la domanda per il Reddito di Cittadinanza
È possibile presentare la domanda per il Reddito di Cittadinanza a partire dal 6 marzo, sull’apposito sito del Governo o presso gli uffici postali e i Caf. Dopo la presentazione della domanda, l’Inps provvede a verificare i requisiti e a comunicare al beneficiario la disponibilità della Carta del Reddito di Cittadinanza, da ritirare presso gli uffici postali. Al beneficiario è richiesta la sottoscrizione di un Patto per il Lavoro o un Patto per l’Inclusione sociale.
I Bonus Invitalia
Il sito Invitalia raccoglie i principali bandi di finanziamento rivolti a diverse categorie di operatori economici e cittadini. Alcuni di questi finanziamenti sono a fondo perduto, mentre altri sono a tasso agevolato. Tra i beneficiari dei finanziamenti a fondo perduto vi sono anche i lavoratori autonomi dotati di partita Iva.
Ad esempio, il bando Resto al Sud, che punta alla creazione di posti di lavoro tramite incentivi alla nascita e allo sviluppo imprenditoriale e professionale nelle regioni meridionali ed i cui fondi sono anche rivolti alle attività di libera professione.
Voucher Connettività
Tra i bonus previsti per le partite Iva vi sono anche quelli per agevolare lo sviluppo della professione. Tra questi, il Contributo per gli abbonamenti a internet ultraveloce, anche detto bonus internet. Questa misura, prorogata dalla Commissione Europea, permette a tutti gli operatori di telecomunicazioni di attivare i voucher fino al 31 dicembre 2023. La misura, illustrata sul sito del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, prevede due possibili voucher:
- Voucher A1 di 300 euro per il passaggio a una connessione tra i 30 Mbit/s e i 300 Mbit/s
- Voucher A2 di 300 euro per il passaggio a una connessione tra i 300 Mbit/s e 1 Gbit/s
- Voucher B di 500 euro per il passaggio a una connessione tra i 300 Mbit/s e 1 Gbit/s
- Voucher C di 2 mila euro per il passaggio a una connessione superiore a 1 Gbit/s
I voucher sono erogati per un contratto della durata di 18 mesi. Per le sole connessioni che offrano velocità pari a 1 Gbit/s il voucher potrà essere aumentato fino a 500 euro a fronte di costi di allaccio alla rete sostenuti dai beneficiari. Il Voucher C deve fare riferimento a un contratto della durata di 24 mesi.
I beneficiari possono richiedere il voucher ad un qualunque operatore, fino a esaurimento dei fondi stanziati. Il voucher ha lo scopo di far ottenere al beneficiario uno sconto sui canoni per la connessione a banda ultralarga.
Altri tipi di bonus per le Partite Iva
Oltre a quelli elencati, i possessori di partita Iva possono fare affidamento su una serie di bonus e agevolazioni quali:
- L’Indennità di maternità/paternità per gli iscritti alla gestione separata
- I Bonus Inps per i figli a carico (bonus babysitter, bonus Bebé, bonus Asili nido, premio di nascita)
- Il sostegno per l’Inclusione attiva
- Il bonus psicologo
Leggi anche: Assegno unico per figli a carico: guida alla richiesta
Per lavoratori autonomi sono disponibili una varietà di bonus e contributi fondo perduto per partite iva. Queste rispondono essenzialmente a due scopi distinti: supportare un adeguato livello di vita, a fronte di difficoltà economiche individuali o congiunturali; favorire l’attività svolta e la crescita professionale dei beneficiari.
Articolo scritto da: Fabrizio Pagni
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